EMILIO PAOLI | Mu.De.To. - Museo del Design Toscano, Museo Design Toscana

a cura di: Lodovico Sgobbi [*]

Sui muriccioli delle strade, sulle porte delle case, sulle prode dei campi, intorno ai focolari, nella penombra dei laboratori le operaie toscane intrecciano, cuciono, ricamano la paglia, compiendo miracoli di sveltezza e precisione. La Toscana solatia tutta intarsiata d'oro dei campi ha in questo artigianato la sua zolla più feconda: cade un seme e subito la terra si mette di buona volontà a produrre la pianticella della piccola industria.

Il desiderio dei padroni di Palazzo Bruciato di vedere uscire dalle proprie mani un cestino comodo e bello per portare in città il penzolo della vendemmia getta le basi di un lavoro continuativo; ed ecco nascere per opera loro la "Industria della Paglia" che varcherà i confini della patria per portarne lontano e onorato il ricordo. Ma quando si parla di industria fiorentina della paglia, subito il nostro pensiero formula un nome: Paoli.

Abbiamo visitato questo meraviglioso Tempio della Paglia. Qui la paglia assurge al servizio dell'ammobigliamento: diremmo quasi che diviene un materiale plastico. Legni, ceramiche, metalli si sposano in perfetta armonia alle trecce, alle stuoie, ai cordoncini di salino. Si piega docile a tutte le ingegnosità, si fa ispiratrice di novità, si prodiga fino ai limiti dell'impossible, si fa tavola e seggiola; fiore e frutto; cappello e sandalo; culla e paralume. Siamo nel regno del colore, quello tenero della primavera, quello caldo dell'estate, quello bruciato dell'autunno. Sembra che la materia stessa non si stacchi dalla natura e mantenga vivo in sé stessa il fascino delle stagioni. Ogni oggetto ha la sua sobra decorazione, studiata soppesata, diremmo quasi dosata da un disegnatore che è un autentico artista. Sulla treccia cucita in commettiture invisibili si staccano i motivi ricamati con la rafia: intarsi nitidi, perfetti, motivi floreali ricchi e complicati, i quali, pur costretti nell'angustia del punto, mantengono la dinamicità del movimento e della espressione.

Fu così che gli oggetti di paglia piacquero alle fanciulle inglesi, ai turisti americani e canadesi, e vennero esportati dovunque, in Belgio, in Francia, in Australia, in Egitto, nel Medio Oriente. Animatore e creatore di questa attività fu Emilio Paoli. Ricco più di volontà che di lire, nel 1895 prese in affitto un piccolo negozio in una via secondaria di Firenze e iniziò la sua produzione con un limitato assortimento di articoli casalinghi avuti a credito; dimostrando così ancora una volta che, quando i quattrini sono pochi, le idee e le iniziative sono più grandi e generose.

Il negozio si affermò. Nel 1908, dopo molta fortuna che accompagnò il diffondersi degli oggetti di paglia, Emilio Paoli potè impiantare il grande laboratorio di via della Vigna nuova, che ancora oggi è la sede della Casa. La seconda guerra mondiale paralizzò molte delle attività della Casa Paoli, ma la ripresa fu immediata e l'esportazione si sviluppò più diffusamente del periodo anteguerra.

La Casa, dopo quasi sessant'anni di vita è ancora in pieno sviluppo, i suoi prodotti sono sempre più apprezzati per la loro qualità e la loro novità.
Il Cottage Italiano ha saputo apprezzare questi oggetti, far propria la loro eleganza, il loro colore, la loro originalità per un nuovo accento, un nuovo piacere dell'occhio, un nuovo riconoscimento del perfetto artigianato italiano.

NOTA A PROFILO / ENTE / ISTITUZIONE

di: Associazione MuDeTo

Le difficoltà incontrate nel reperire dettagliate fonti storico-critiche relative all'attività dell'azienda hanno determinato la scelta di proporre in questa sede quanto riportato su pagine promozionali della ditta Emilio Paoli risalenti agli anni '50. Anche nella narrazione "di parte" elaborata da Lodovico Sgobbi qui riproposta è infatti possibile rinvenire un quadro espositivo abbastanza realistico delle vicende che hanno caratterizzato il periodo di attività della fabbrica fiorentina che va dagli esordi ottoccenteschi alle soglie del boom economico. Come recita il frontespizio di cataloghi e brochure dell'epoca, l'azienda produttrice di: «mobili in giunco e vimini, mobili decorati in stile veneziano, mobili in legno impagliati, borse in tela, in paglia e in raffia, sandali, cestellerie in palma, cappelli fantasia, vetri fiorentini», proprio a metà del secolo scorso appare in piena espansione produttiva, in grado di diversificare i propri interessi su numerose tipologie d'arredo, abbigliamento e oggettistica, e certamente va annoverata fra le protagoniste indiscusse della "rinascita" postbellica del design italiano. Almeno quattro, infatti, sono le segnalazioni ottenute dall'azienda nella II e III edizione del Premio Compasso d’Oro del 1954 e 1955. Inoltre, già nel 1950 – com'è emerso anche di recente nel corso di Bellissima. L’Italia dell’alta moda 1945-1968 (Villa Reale - Monza, 24 settembre 2015 - 10 gennaio 2016) –, la ditta Emilio Paoli era tra le non moltissime partecipanti a Italy at Work. Her Renaissance in Design Today [01], importante evento espositivo che, mettendo in mostra le varie produzioni artigianali italiane, veniva inaugurata negli spazi del Brooklyn Museum di New York e quindi riproposta in altri undici musei americani – con un ritorno di immagine che è facile intuire anche a distanza di oltre 70 anni. La stessa collocazione in via della Vigna Nuova a Firenze, poneva l'azienda nel cuore della nascente produzione d'alta moda italiana, a fianco di atelier come Gucci, Gherardini, GiuliaCarla Cecchi e Salvatore Ferragamo, che negli anni '50 possono essere considerati addirittura "sinergici" al core business produttivo di Emilio Paoli. Si tratta dunque di una realtà imprenditoriale di grande spessore, tra l'altro attiva in un settore in cui la Toscana ha svolto da sempre un ruolo di primo piano, con un elevato target di riferimento ed eccellenti standard qualitativi. Una storia produttiva di prima grandezza sulla quale avremo certamente modo di ritornare più avanti con nuove acquisizioni e approfondimenti.

Nel saggio L’asino di paglia: kitsch per turisti o proto-design? Artigianato e design in Italia, 1945-1960, pubblicato sulla rivista dell'AIS/Design - Associazione italiana degli storici del design (www.aisdesign.org), Penny Sparke nota giustamente che è lo stesso curatore della mostra, Meyric R. Rogers a spiegare nell’introduzione del catalogo – pubblicato in Italia nel 1950 dalla Compagnia Nazionale Artigiana (CNA) – come la mostra Italy at Work non rappresentasse che «il culmine di una serie di sviluppi. In breve, nel 1945, su iniziativa di Max Ascoli e sua moglie, venne costituita negli Stati Uniti l’organizzazione no-profit Handicrafts Development Incorporated con l’obiettivo di aiutare gli artigiani italiani a riprendersi dopo le devastazioni della guerra. In Italia, nel frattempo, venne istituita la Commissione Assistenza Distribuzione Materiale Artigianato (CADMA). Nel 1947 vedeva la luce a New York la House of Italian Handicrafts (Casa dell’artigianato italiano), un punto di vendita per le produzioni artigiane italiane. L’anno seguente il Piano Marshall rese disponibili fondi di aiuto per gli artigiani italiani e la CADMA venne fusa con la Confederazione Nazionale dell’Artigianato (CNA) di cui la House of Italian Handicrafts era la filiale americana. Nel 1949 l’Art Institute di Chicago si mise in contatto con quest’ultima, per sondare la possibilità di realizzare una mostra di artigianato italiano negli Stati Uniti e venne finanziata una ricerca a tale fine. Altri undici musei americani vennero invitati a cooperare e venne costituito un comitato di selezione americano che annoverava, fra i suoi membri, il noto industrial designer Walter Dorwin Teague. Nel 1951 la mostra era pronta per essere esposta e viaggiare negli Stati Uniti. Nello stesso periodo la CNA organizzò anche un’altra mostra, intitolata Modern Italian Design presso la Manchester City Art Gallery (1956)». [x]

	name:	Sedute Monofilo - Collezione sedute e letto
1953-‘66	by:	Luciano Grassi, Sergio Conti, Marisa Forlani


1927-’08	name:	Luciano Grassi
1927-’01	name:	Sergio Conti
1928	name:	Marisa Forlani


2014	Mostra Il design italiano oltre le crisi. Autarchia, austerità, autoproduzione Triennale Design Museum – Milano

2014	Mostra Made in Italy. Una visione modernista. Johnny Moncada – Gastone Novelli – Achille Perilli Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia – Roma

2011	Mostra Salvatore Ferragamo: Ispirazioni e Visioni Museo Salvatore Ferragamo – Firenze
2009	Mostra Serie Fuori Serie Triennale Design Museum – Milano
2007	Mostra Il Modo Italiano. Design italiano e avanguardia nel XX secolo Mart, Museo di arte moderna e contemporanea – Rovereto - Trento
2007	Mostra Camera con vista. Arte e interni in Italia 1900-2000 Palazzo Reale - Milano
2006	Mostra Il Modo Italiano: Italian Design and Avant-garde in 20th Century ROM - Royal Ontario Museum - Toronto (CDN)
2006	Mostra Il Modo Italiano: Italian Design and Avant-garde in 20th Century The Montreal Museum of Fine Arts - Montreal (CDN)

1977	Mostra Il design italiano degli anni '50 Centrokappa - Noviglio - Milano

1966	Mostra Forma e Verità Palazzo Capponi - Firenze
1962	Mostra dell'antiquariato nella casa moderna Palazzo Strozzi - Firenze
1956	Menzione d’Onore al III Premio Compasso d’Oro ADI - Milano

1955	(3) Menzione d’Onore al II Premio Compasso d’Oro ADI - Milano

1954	XVIII Mostra dell'Artigianato Palazzo delle Esposizioni - Parterre di San Gallo - Firenze
1954	Menzione d’Onore al I Premio Compasso d’Oro ADI - Milano

...	Collezione Vitra Design Museum - Weil am Rheim (CH)

...	Collezione Galleria Alexandre Biaggi, Paris (F)

...	Collezione LAB Museo del Design - Calenzano - Firenze
...	Collezione privata Aladef - San Donato
...	Collezione Francesca Rousseau Predieri - Firenze

	Luciano Grassi. Sedute Monofilo \| Puccio Duni e Paola Baldassini, Fondazione Primo Conti
2011	© video: Marco Zoli

2011	Cristina Morozzi, La circolarità delle idee. Analogie tra le creazioni di Salvatore Ferragamo e le ricerche nel design del suo tempo e contemporaneo, in Sefania Ricci, sergio Risaliti, a cura di, Salvatore Ferragamo: Ispirazioni e visioni, catalogo della mostra (Firenze, 27 maggio-12 marzo) Skira, Milano
2010	Rossella Colombari, a cura di, 30 anni di Galleria Colombari, 1980-2010 Galleria Colombari & snc, Milano
2009	Silvana Annichiarico, Andrea Branzi, a cura di, Serie fuori serie: Triennale di Milano Design Museum Electa, Milano
2009	Gaddo Morpurgo, Il design delle fibre vegetali www.gaddo.eu, maggio
2007	Giampiero Bosoni, a cura di, Il modo italiano, design e avanguardie artistiche in Italia nel XX secolo, catalogo della mostra (Rovereto 3 marzo-3 giugno) Skira, Milano
2007	Rachele Ferrorio, Luigi Settembrini, a cura di, Camera con vista, arte e interni in Italia 1900-2000, catalogo della mostra (Milano, 18 aprile-1 luglio 2007) Skira, Milano
2001	Maria Cristina Tonelli Michail, All'origine di una storia, in Almerico De Angelis, a cura di, Design the Italian way Modo, Milano
1997	Stefania Ricci, a cura di, Materiali per la fantasia Artigraf, Firenze
1988	Renato De Fusco, Il 'gioco' del design Electa, Napoli
1986	Semenzato Nuova Geri, 1900-1986 mobili arredi e oggetti vari le affinità elettive Idea Books, Milano
1985	Franco Semenzato & C., 1900-1984 mobili, arredi e oggetti vari la casa verso la collina Marsilio, Venezia
1985	Giuliana Gramigna, a cura di, 1950-1980 immagini e contributi per una storia dell'arredo italiano Mondadori, Milano
1985	Giuseppe Chigiotti, Firenze dove abita l'architetto "Domus", 660, aprile
1985	Albrecht Bangert, Italienisches mobeldesign: Klassiker von 1945 bis 1985 Modernes Design, Monaco
1984	"La mia casa", 176, maggio
1983	Riuso di edifici storici in Toscana "VilleGiardini", 176, maggio
1983	Giancarlo Realini, Giorgio Tagliabue, Il caso della poltrona Monofilo "Ottagono", 71, dicembre
1983	Giuseppe Chigiotti, Il caso della poltrona Monofilo "Ottagono", 69, giugno
1983	Giancarlo Realini, Giorgio Tagliabue, Il caso della poltrona Monofilo "Ottagono", 71, dicembre
1982	Giovanni Odoni, Sulle colline intorno a Firenze, spazi sereni per dimenticare l'arcadia "Manuale d'arredamento Driade", I, 447
1982	Giovanni Odoni, Sulle colline intorno a Firenze, spazi sereni per dimenticare l'arcadia "Casa Vogue", 118, maggio
1982	Carla De Benedetti, Fra stucchi e affreschi qualcosa di High-Tech "Casa Vogue", 115, febbraio
1981	Centrokappa, a cura di, Il design italiano degli anni '50, catalogo della mostra (Milano, 26 settembre-30 ottobre 1977) IGIS, Milano
1980	360 gradi di Firenze "Abitare", 188, ottobre
1978	Design anni '50 "Domus", 578, gennaio
1978	Maria Vittoria Carloni, Sulle colline di Grosseto, spazi scanditi da colori antichi con una classica serenità "Casa Vogue", 87, ottobre
1977	Anna Maria Papi, Henry Moore, come abitare la vita "Casa Vogue", 70, giugno
1977	Giovanna Massobrio, Paolo Portoghesi, a cura di, Album degli anni '50 Laterza, Roma-Bari
1975	Pini nella casa, la grande casa per le vacanze in maremma "Domus", 543, febbraio
1968	Enrichetta Ritter, a cura di, Design Italiano, mobili C. Bestetti, Milano-Roma
1966	Studio Forte 63, a cura di, Forma e Verità, catalogo della mostra (Firenze, 7-30 maggio 1966) Marchi, Firenze
1962	Mostra dell'antiquariato nella casa moderna, catalogo della mostra (Firenze, 24 ottobre-20 novembre 1962) Tipografia STIAV, Firenze
1962	Sergio Coradeschi, Antiquariato nella casa moderna "Arte figurativa", X, 59, settembre-ottobre
1958	The Shape Chairs are in: New Materials Help Give Them Odd' Twist "Life", 13, 31 marzo
1957	Sezione arredamento "Così", III, 36, settembre
1956	"Bollettino d'informazioni, Ente Autonomo Mostra Mercato Internazionale Artigianato", VII, 16, marzo
1956	Il Compasso d'oro, sincerità e purezza di forme nel disegno del prodotto italiano "Rivista dell'arredamento", 13, gennaio
1956	Ufficio Pubblicità La Rinascente, a cura di, Premio La Rinascente Compasso d'oro per l'estetica del prodotto G. Colombi, Milano
1956	Una selezione di gusto per la casa. Il Premio La Rinascente Compasso d'Oro "Domus", 314, gennaio
1955	Alla Mostra dell'artigianato di Firenze/Rassegna "Domus", 311, ottobre

Museo della Paglia e dell'Intreccio "Domenico Michelacci" (Fondo Paoli)
via degli Alberti 11
50058 Signa - Firenze
phone +39 055 875257
fax +39 055 875257
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