Azienda leader del design, fondata a Milano nel 1949 da Giulio Castelli, Kartell è da oltre 65 anni una delle aziende simbolo della progettualità Made in Italy. Una storia di successo raccontata attraverso un’incredibile serie di prodotti - mobili, complementi d’arredo, illuminazione - diventati parte del paesaggio domestico, se non vere e proprie icone del design contemporaneo.
Dal 1988, erede dello “spirito Kartell” è Claudio Luti (attuale Presidente e proprietario dell’azienda) che, avvalendosi della collaborazione dei più prestigiosi progettisti internazionali continua con lo stesso fervore ed entusiasmo del fondatore la ricerca di nuove tecnologie, forme e stili, frutto di un perfetto equilibrio tra l'esperienza progettuale dei singoli designer e le potenzialità e le esigenze dell’azienda.

La “squadra” dei designer è oggi composta da: Philippe Starck, Ron Arad, Antonio Citterio, Ferruccio Laviani, Piero Lissoni, Patricia Urquiola, Tokujin Yoshioka, Mario Bellini, Ronan ed Erwan Bouroullec, Alberto Meda, Patrick Jouin, Front, Nendo e Rodolfo Dordoni, Eugeni Quitllet.
La collezione Kartell è polifunzionale e trasversale, di facile fruizione e dall’indubbio appeal estetico. Colore, ironia, gioco dei sensi, trasparenze e forme uniche per oggetti unici: il prodotto Kartell è riconoscibile a prima vista in tutto il mondo per l’emozione che regala, la sua durevole funzionalità e l’indiscussa qualità. La continua evoluzione nell’utilizzo dei materiali e la sperimentazione di nuove tecnologie volte a scoprirne proprietà inedite sono fondamentali per lo sviluppo del prodotto, sia per quanto riguarda la ricerca di prestazioni funzionali che per lo sviluppo di nuove qualità estetiche. Grazie a questa continua ricerca è stato possibile introdurre la satinatura, la trasparenza, la flessibilità, la resistenza ad agenti atmosferici, la morbidezza e il touch.

Kartell ha conquistato negli anni un'invidiabile serie d’importanti riconoscimenti internazionali, fra cui nove Compassi d’Oro. Fondato nel 1999, il Museo Kartell, custode della storia del marchio, nel 2000 si aggiudica il Premio Guggenheim Impresa & Culturacome «miglior museo d'impresa». Nel 2015, in coincidenza di Expo, il Museo Kartell viene completamente rinnovato e aggiornato.

Fin dagli anni ’50, l'attività dell'azienda si articola su due fronti: LABWARE, materiali da laboratorio, e HABITAT, dedicata ai mobili, ai complementi d'arredo e all'illuminazione (quest’ultima reintrodotta con successo in catalogo nel 2000). Dal 2009, Kartell produce inoltre una collezione di calzature femminili in materiale plastico, disegnate da importanti griffe della moda made in Italy, sotto la linea “Kartell à la Mode”.

Nel 2013 l’azienda ha avviato una partnership con il marchio svizzero di arredo bagno Laufen che ha dato vita alla prima collezione trasversale per questo ambiente “Kartell by Laufen”. Nel corso del 2014 è stata presentata la nuova linea “Kartell in Tavola” che conta già tre collezioni complete di accessori per la tavola. Nel gennaio 2015 ha inoltre debuttato la linea di oggetti di home décor e profumazione d’ambiente “Kartell Fragrances”.

Negli ultimi 18 anni, un ambizioso piano di espansione ha rafforzato la rete distributiva e l’immagine del brand a livello mondiale: Kartell esporta oggi oltre il 75% del suo fatturato e conta 130 flagship store e 250 shop-in-shop, oltre a 2500 retailer, con una presenza in 140 paesi.

La storia

Negli anni ‘40 il giovane ingegnere chimico Giulio Castelli, allievo del Premio Nobel Giulio Natta, ha il sogno di «produrre oggetti che avessero caratteristiche innovative, intese come applicazione di nuove tecnologie produttive, rivolte all’economia del materiale e all’efficienza del processo». Su queste basi fonda a Milano, nel 1949, l’azienda Kartell e avvia la sua attività con la produzione di autoaccessori e casalinghi, cui faranno seguito, nel 1958, apparecchi d’illuminazione e articoli da laboratorio e - con l’apertura del Settore Habitat nel 1963 - mobili e complementi d’arredo. Sin dalle origini Kartell si avvale di un approccio del tutto innovativo per la progettazione dei propri articoli basato sulla ricerca tecnologica e sul design, essenziali per affrontare «il progetto delle materie plastiche» che a differenza dei materiali naturali, si presentano prive di un’identità visibile prima della lavorazione.

Nel 1988, alla soglia dei settant’anni, Giulio Castelli passa il timone al genero Claudio Luti, che rileva il marchio.
Rivedendo il catalogo nel rispetto del DNA Kartell, Luti concentra la sua strategia sul prodotto, portando avanti una ricerca sul progetto basata sulla qualità, privilegiando la percezione tattile e sonora delle superfici e avvalendosi della collaborazione dei più rinomati designer internazionali, primo fra tutti Philippe Starck. Un fruttuoso sodalizio che ha generato forme e prodotti innovativi, grazie al pragmatismo e l’intuizione imprenditoriale di Luti e al genio creativo del celebre designer francese. Il rinnovato approccio con i materiali detta la rotta e i momenti di svolta di Kartell: la loro elaborazione, manipolazione e arricchimento per un prodotto finale che, seppur interamente in plastica, assume connotati e modalità, piuttosto che linguaggi formali anche diversi.

La svolta avviene nel 1999 quando, dopo anni di ricerca e grazie a un’innovazione rivoluzionaria, Kartell è la prima azienda al mondo ad utilizzare il policarbonato per produrre oggetti di arredo. Il risultato è La Marie, una sedia completamente trasparente dal design moderno e minimale. Da questo momento Kartell sviluppa e approfondisce il tema della trasparenza che l’ha resa unica e originale, prosegue la ricerca nello studio delle superfici, partendo dall’uso di tecnologie nuove e materiali performanti.

Una collezione made in Italy

Fin dalle sue origini, Kartell si è caratterizzata per la produzione industriale di oggetti di design in materiale plastico di altissima qualità, di notevole contenuto tecnologico e made in Italy. Dalla scelta di tecnologie all’avanguardia, all’uso di materiali termoplastici innovativi e certificati, spesso studiati insieme ai migliori produttori internazionali; dai siti produttivi dislocati sul territorio italiano, tra Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, cuore della cultura manifatturiera nazionale, all’automatismo dei processi di produzione, teso - tra l’altro - ad aumentare gli standard di sicurezza, fino al coinvolgimento degli addetti stessi nel “fare” il prodotto, Kartell è in grado di garantire agli utilizzatori dei propri prodotti una collezione che ha nella tecnologia, nella qualità, nella resistenza e nella lunga durata il suo DNA.

La produzione degli oggetti Kartell è seguita in tutte le sue fasi da tecnici dell’azienda, che ne accertano e verificano l’adeguatezza tecnologica, l’industrializzazione e la qualità, cercando di conciliare le esigenze e le attese del consumatore finale, con i processi industriali utilizzati. L’alto grado di stabilità e ripetitività di tali processi, permette di minimizzare le inefficienze e gli sprechi, a favore di produzioni con scarsi residui inquinanti e, in ogni caso, completamente riciclabili. I prodotti di Kartell non sono soltanto esteticamente attraenti. La loro comprovata praticità e multifunzionalità è costantemente verificata e tenuta sotto controllo tramite prove di affidabilità severe e rigorose, condotte secondo norme UNI EN specifiche.

L’universo retail

I punti vendita Kartell sono il luogo eletto, dedicato a comunicare insieme al prodotto la filosofia e, nello stesso tempo, a illustrare al pubblico dei consumatori di tutto il mondo, la propria peculiare interpretazione delle esigenze abitative. I punti vendita monomarca Kartell sono spazi espositivi destinati non soltanto a esporre l'eclettica gamma prodotto di Kartell, ma a veicolare anche l’identità e i valori del marchio: design, innovazione, produzione industriale, poliedricità, glamour, vivacità.

Iniziata nel 1997 con l'apertura del primo flagship store nella città natale del marchio, Milano, la strategia retail di Kartell si rivela fin da subito un'arma di comunicazione vincente. Situati nelle strade dello shopping delle principali città di tutto il mondo, i negozi sono contenitori neutri studiati per esporre al meglio, esaltare e rendere desiderabili i prodotti che, disposti su grandi pedane luminose ed espositori trasparenti, sono i veri, indiscussi protagonisti, con i loro colori, le trasparenze e un design immediatamente riconoscibile.

Con le aperture più recenti, Kartell è arrivata a un totale di oltre 130 flagship e 250 shop-in-shop. Ad essi si aggiungono i circa 2.500 punti vendita multimarca, in 140 paesi nel mondo.

La comunicazione

Se per raccontare la propria storia Kartell si avvale di un museo aziendale, basato all’interno del complesso industriale di Noviglio (Milano), per illustrare il suo presente, il marchio svolge un eclettico e intenso lavoro di comunicazione, attraverso mostre, allestimenti, eventi e attività di co-marketing che coinvolgono sia la rete retail internazionale sia oggi anche il mondo dei social media.

I negozi monomarca Kartell fanno da megafono al marchio attraverso allestimenti o eventi dedicati. Ne è un esempio il progetto speciale Louis Ghost – 10th Anniversary around the World, dedicato ai 10 anni della sedia più celebre e iconica di Kartell, disegnata nel 2002 da Philippe Starck. Il progetto, declinato dalla carta stampata al web, attraverso scatti fotografici, video, personalizzazioni della sedia, trova nei Kartell flag il perfetto luogo d’incontro e di massima espressione creativa.

Negli ultimi anni la comunicazione di Kartell si è focalizzata molto sul web, attraverso le pagine ufficiali del brand create su Facebook, Twitter, You Tube, Instagram, Pinterest, che vedono una costante crescita del numero dei fan e un alto tasso di coinvolgimento e interazione, a testimonianza dell’empatia che il pubblico ha nei confronti di Kartell e dei suoi prodotti.

Tra le pubblicazioni, all’ormai storico libro “kARTell”, edito nel 2002 con il contributo di Franca Sozzani (una straordinaria collezione di oltre 150 interpretazioni dei prodotti Kartell attraverso gli occhi di prestigiosi fotografi, artisti contemporanei e scrittori), fa seguito la prima monografia dedicata al brand, Kartell – The Culture of Plastics. Edito da Taschen, il libro di 400 pagine racconta la straordinaria storia del brand che ha dato vita a vere e proprie icone del design e ha ricevuto nell’ambito del Premio OMI 2014 una menzione speciale per il miglior design.

Un connubio di successo è senza dubbio quello con il mondo del fashion, che si esprime attraverso numerosi progetti speciali, su tutti Mademoiselle à la mode. La poltroncina di Starck, a partire dal 1997, è stata fatta “vestire” a una serie di griffe italiane e internazionali della moda, quali Valentino, Dolce&Gabbana, Missoni, Moschino, Etro, Burberry, Jean Paul Gaultier, Christian Lacroix e molti altri.

Nel 2012, in occasione del Salone del Mobile, a vestire la celebre poltroncina è stata chiamata la rockstar americana Lenny Kravitz, che le ha rivestite di pitone, pelliccia, cuoio e trame intrecciate, per un risultato finale che ri - specchia lo spirito wild del rocker e quello eclettico del marchio.

Fonte: Kartell | Museo Kartell

Il Museo Kartell 

Vincitore del Premio Guggenheim Impresa & Cultura come miglior museo d'impresa, custode di circa 4.000 prodotti, 15.000 fotografie, 5.000 disegni e con un percorso espositivo di 2.500 m2 e un migliaio di oggetti, il Museo Kartell racconta lo stupefacente connubio tra plastica e design dal 1949 (anno di fondazione dell’azienda) ad oggi.
Fondato da Claudio Luti nel 1999 per celebrare i cinquant’anni di Kartell, il museo è oggi il narratore di uno dei più ricchi e affascinanti capitoli della storia del design italiano: quello di una realtà unica e artefice dello straordinario connubio tra plastica e design, animata dal costante impegno alla “sfida tecnologica” che è l’elemento caratterizzante di tutti gli oggetti in mostra al Museo.

Il progetto dell’allestimento di Ferruccio Laviani comprende autoaccessori, casalinghi, lampade, articoli per laboratorio, mobili e complementi d’arredo e si sviluppa all’interno dello stabilimento Kartell progettato da Anna Castelli Ferrieri ed Ignazio Gardella.
Il percorso espositivo testimonia gli oltre sessant’anni di storia Kartell attraverso gli oggetti che dal 1949 ai giorni nostri fanno parte del paesaggio quotidiano.

Il Museo Kartell opera per diffondere la cultura del design presso il pubblico tramite visite guidate, ricerche e pubblicazioni, organizzazione di mostre internazionali e, soprattutto, attraverso le sue straordinarie Collezioni, i ricchissimi archivi dei documenti, delle fotografie e dei disegni a disposizione di studiosi e ricercatori.

Storia e collezioni | Casalinghi

I pezzi più esemplificativi del Design Kartell degli anni ‘50 sono i casalinghi di Gino Colombini, responsabile in quegli anni dell’ufficio tecnico Kartell. Colombini trova la “giusta forma” per i nuovissimi materiali plastici e crea oggetti capaci di unire l’utile al bello, contribuendo così al cambiamento del paesaggio domestico. Con l’intento di «portare la plastica in casa» Kartell inizia, nel 1953, la produzione di secchi e bagnetti in polietilene per arrivare a prodotti di notevole spessore culturale, come l’alzaimmondizie con manico in polistirolo antiurto, ora esposto in molti musei del mondo, che rimpiazza l’utensile con paletta in metallo e manico in legno, o lo spremilimoni KS1481, la cui forma verrà presa a modello dai produttori di elettrodomestici per gli spremiagrumi.

Sul finire degli anni ‘70, con il consolidamento della divisione dedicata all’arredamento, Kartell decide di abbandonare poco a poco il Settore Casalinghi; la linea Kartell in tavola, realizzata da Anna Castelli Ferrieri, Centrokappa e Franco Raggi nel 1976 composta di stoviglie e recipienti alimentari, rappresenta l’ultima produzione della divisione casalinghi che si interrompe per trent’anni. Nel 2009 con i vassoi e i vasi di Mario Bellini e Patricia Urquiola l’azienda si riaffaccia al mondo degli accessori per la tavola e così, dopo trent’anni dall’ultima produzione, prosegue la riflessione sui materiali trasparenti, colorati e preziosi.

Storia e collezioni | Illuminazione

Nel 1958 nasce la Divisione Illuminazione e Kartell sviluppa nuove brillanti soluzioni funzionali e ambientali per l’illuminazione domestica. La lampada 4006 di Achille e Piergiacomo Castiglioni, esemplare per la sua semplicità formale, è la prima sospensione realizzata e, con le sue caratteristiche di leggerezza e infrangibilità, la 4006 apre la strada ad una produzione che dura vent’anni. Fino al 1981, anno di chiusura della Divisione, l’azienda coinvolge i maestri del design: da Marco Zanuso a Joe Colombo e Giotto Stoppino. Joe Colombo disegna articoli dal linguaggio universale, come la lampada da tavolo KD27 del 1967 oppure si cimenta in elaborazioni sul tema della luce graduata, come nella lampada da tavolo KD24 del 1968. La lampada Tic-Tac, progettata da Giotto Stoppino nel 1970, sfrutta il polipropilene (materiale plastico isolante), che consente di accendere la luce premendo con la mano la calotta superiore della lampada, con il distintivo suono “tic tac”.

Nel 2002, le nuove sospensioni Easy e FL/Y di Ferruccio Laviani inaugurano la riapertura della Divisione e disegnano nuovi riflessi e giochi luminosi attraverso superfici trasparenti. Le prime sospensioni e le successive lampade da tavolo Take e Bourgie, dello stesso designer, oltre a rafforzare il linguaggio della plastica trasparente, dimostrano la capacità dell’azienda di soddisfare le diverse ambizioni estetiche basandosi sul patrimonio di conoscenze tecnologiche acquisito in sessant’anni di produzione.
La ricerca formale e tecnica porta alla nascita, nel 2012, della lampada Taj di Ferruccio Laviani, che sfrutta, per la prima volta, la tecnologia LED all’interno di una forma essenziale ma decisa.

Storia e collezioni | Arredamento

Premiata per gli oggetti casalinghi da cinque Compassi d’Oro e dalle Medaglie della Triennale di Milano, Kartell avvia la produzione di prodotti d’arredamento in plastica nel 1963. Nel corso degli anni ‘60 il design italiano e milanese in particolare si afferma a livello internazionale e, su questa scia, l’azienda consolida la sua identità esplorando la versatilità dei materiali e avvalendosi del contributo di designer esterni come Marco Zanuso, Joe Colombo e Giotto Stoppino.

Nel 1964, la notissima sedia per bambini K1340 disegnata da Marco Zanuso e Richard Sapper è la prima sedia al mondo in plastica. Ottiene un grandissimo successo perchè combinabile, smontabile, facilmente lavabile e dalla forma morbida e semi-avvolgente. A questa segue nel 1967 la seduta sovrapponibile 4867- Universale di Joe Colombo che è la prima seduta al mondo interamente in ABS stampata ad iniezione. Alla fine del decennio Kartell produce nuove tipologie d’arredo come i mobili Componibili, di Anna Castelli Ferrieri, oggetti sorprendenti perchè modulari e quindi in grado di rispondere alle nuove esigenze che si stanno diffondendo nei modi di abitare.

Gli anni ‘70 sono caratterizzati da una nuova attenzione all’ambiente di lavoro e a quello dei servizi collettivi. Ne è esempio la serie sedia, tavolino e poltrona, progettata da Gae Aulenti per le sedi Fiat nel 1974, che utilizza per la prima volta il poliuretano rigido. Nel 1979 nasce il Sistema Scuola disegnato da Centrokappa, elementi di arredo scolastico (sedute, panche, tavoli, accessori) funzionali per lo studio e il gioco, da comporre e scomporre tramite grandi viti rosse e un cacciavite-gioco. Sempre del 1979 è la serie Sgabelli di Anna Castelli Ferrieri, che sfruttando la tecnologia di annegamento di inserti metallici nel poliuretano strutturale, rende possibile la produzione di sgabelli alti in plastica, mai realizzati prima.

Negli anni ‘80, con la direzione artistica di Anna Castelli Ferrieri, i mobili Kartell conciliano la logica industriale e l’approccio high technology con le suggestioni del post modernismo; nascono prodotti come il tavolo 4300, il primo di dimensioni consistenti interamente stampato ad iniezione, e la sedia 4870 impilabile all’infinito.

Nel 1988, sotto la guida di Claudio Luti, la sedia Dr. Glob di Philippe Starck è il primo prodotto ad avere spessori importanti, angoli vivi, touch, colorazioni inedite e superfici opache; la sedia anticipa i temi che domineranno negli anni successivi. Negli anni ‘90 la plastica viene accostata ad altri materiali come alluminio, ferro e legno e acquista gamme cromatiche estese, come per la sedia Mauna-Kea di Vico Magistretti, proposta in oltre 160 varianti cromatiche. Grazie al contributo di diversi designer di provenienza internazionale, la collezione si arricchisce e nascono prodotti come la libreria Bookworm di Ron Arad (1994) o il carrello Battista di Antonio Citterio e Oliver Loew (1991).

Negli anni 2000 è protagonista la trasparenza, a partire dalla sedia in policarbonato trasparente La Marie di Philippe Starck del 1999 che rivoluziona l’uso della superficie plastica. Kartell diventa la prima azienda a realizzare superfici trasparenti verniciate e la prima ad utilizzare la tecnologia a stampaggio rotazionale che consente di ottenere, per la prima volta nel settore del design, un divano interamente in plastica, il Bubble Club di Philippe Starck. Negli anni successivi noti designer internazionali come Patricia Urquiola, Patrick Jouin o Marcel Wanders giocano con le superfici creando soluzione mosse, sfaccettate e irregolari.

Nel 2008 la sedia Mr. Impossible di Philippe Starck, realizzata con la rivoluzionaria tecnologia di saldatura laser, che permette l’unione invisibile dei due gusci di cui è composta, è il segno della costante sfida tecnologica intrapresa da Kartell. La sempre crescente tendenza all’innovazione tecnologica è testimoniata anche dal comò Ghost Buster del 2011, il più grande monoblocco prodotto nel mondo dell’arredo.
L’azienda ha sperimentato inoltre le possibilità del materiale anche in altri settori: dal 2009, con la collezione di calzature colorate e, nel 2013, con il progetto completo per il bagno, disegnato da Ludovica+Roberto Palomba.

Storia e collezioni | Labware

L’apertura del settore dedicato agli articoli per laboratorio avviene nel 1958, quando l’azienda ha raggiunto un’approfondita conoscenza delle materie plastiche, riconosciuta anche dai numerosi premi vinti per la qualità dei suoi prodotti. I materiali plastici, per le loro caratteristiche di infrangibilità e resistenza si prestano bene agli articoli per laboratorio e rappresentano un salto di qualità rispetto ai materiali tradizionali come il vetro, la ceramica e il legno. Le prime esperienze consistono nel realizzare in polistirolo e in polietilene note apparecchiature fino ad allora in vetro, come becker, cilindri e imbuti.

Il contributo che Kartell apporta al settore è legato sia all’utilizzo dei nuovi materiali plastici, sia al design dei prodotti con modifiche significative anche a livello funzionale: già nel 1959 Gino Colombini progetta e re-inventa uno degli oggetti più comuni, il portaprovette. Verso la fine degli anni ‘70 Kartell si posiziona, anche, nel mercato dei prodotti monouso, dove forma e caratteristiche sono strettamente legate ad un uso molto specialistico e necessitano di interventi progettuali altamente sofisticati. Oggi la Divisione Labware Kartell, basandosi sull’utilizzo delle tecnologie più sofisticate, progetta e realizza articoli con i più elevati standard qualitativi.

Comunicazione

Fin dagli esordi Kartell partecipa al dibattito culturale sui temi dell’industrial design: nel 1956 nasce Qualità, il primo house organ del settore, che tratta i temi del design e dei materiali plastici e la cui veste grafica è affidata a Michele Provinciali.
Negli anni ‘70 viene intrapresa l’attività editoriale con la pubblicazione di Kartellnews e della rivista Modo diretta da Alessandro Mendini. Nel 1972, invitata dal MoMA di New York, Kartell partecipa alla mostra Italy: The New Domestic Landscape presentando tre prototipi di proposte abitative d’avanguardia disegnati da Gae Aulenti, Ettore Sottsass, e Marco Zanuso oltre che esponendo oggetti di produzione che verranno inseriti nella collezione permanente del museo.

Nel 1973 nasce Centrokappa, una società del gruppo fondata da Valerio Castelli che, oltre a coordinare l’immagine aziendale, contribuisce a promuovere il design italiano attraverso l’organizzazione di mostre ed eventi culturali negli spazi ora del Museo Kartell. Aver posto tutto l’impegno nella ricerca in campo scientifico per la realizzazione di prodotti che privilegiano la qualità alla quantità si rivela una scelta vincente.

Negli anni ’80, allo scopo di raggiungere un pubblico con nuovi contenuti culturali, Kartell incrementa il marketing e la comunicazione e attraverso la mostra Kartell 1949 – 1983. Progetti per il presente inizia un’approfondita ricerca sulla propria storia. Nel 1999 nasce il Museo Kartell e le sue collezioni sono richieste dai più importanti musei del mondo, a partire dal Centre Pompidou di Parigi che realizza, nel 2000, la mostra monografica La Donation Kartell. Nel 2007, per mantenere vivo lo spirito di contemporaneità del Museo, alle sedici sale già presenti vengono aggiunte tre nuove sale dedicate alla produzione degli ultimi anni, dal 2000 ad oggi. Con lo stesso spirito, partecipa, con la propria collezione, a mostre collettive a livello internazionale e organizza periodicamente negli spazi del Museo esposizioni temporanee di approfondimento sul design e la creatività.

Fonte: Kartell | Museo Kartell

Come facilmente intuibile, sterminata è la serie di premi, riconoscimenti, presenze in musei e volumi dedicati ai prodotti e all'attività di Kartell e del museo aziendale. Per una sintetica e non certo esaustiva rassegna dei riscontri ottenuti dall'azienda si rimanda agli elenchi riportati qui sotto alle voci Riconoscimenti e Testi | Libri | Documenti.

	name:	4750/57 - Fiocco - parete attrezzata componibile
1970-'75	by:	Pierluigi Spadolini, Paolo Felli

1932-'00	name:	Pierluigi Spadolini
1939	name:	Paolo Felli

2014	(2) Good Design Award - The Chicago Athenaeum - Chicago (USA)
2014	Mostra Kartell. The culture of Plastics, Palazzo Sums - San Marino (RSM)
2014	Mostra Marcel Wanders: Pinned Up, Stedelijk Museum - Amsterdam (NL)
2013	Red Dot Design Award - Best of the best, Essen (D)
2013	(2)Red Dot Design Award, Essen (D)
2013	Mostra Italia: la verità dei materiali, Shanghai Italian Center - Shanghai (RC)
2013	Mostra Sit In, Museo del Novecento - Milano
2013	Mostra Intorno al libro, Museo Poldi Pezzoli - Milano
2013	Mostra Che storie! Oggetti, miti e memorie dai musei e dagli archivi d'impresa, Palazzo della Ragione - Milano
2012	Premio Leonardo - Qualità Italia 2011 | Comitato Leonardo – Italian Quality Committee - Roma
2012	Entrepreneur of the Year Award - Fashion & Design | Ernst & Young - Milano
2012	(3) Good Design Award - The Chicago Athenaeum - Chicago (USA)
2011	Good Design Award - The Chicago Athenaeum - Chicago (USA)
2011	Wallpaper* Design Award - Best Chair | Wallpaper* Magazine - London (GB)
2011	Elle Decoration International Design Award Japan - Best in Seating | Elle Decor Magazine - New York/Tokyo (USA/J)
2011	Elle Decoration International Design Award China - Best Furniture Design | Elle Decor Magazine - New York/Beijing (USA/RC)
2011	Mostra Copyright Italia. Marchi, brevetti, prodotti 1948-1970, Archivio Centrale dello Stato - Roma
2011	Mostra Ronan & Erwan Bouroullec. Bivouac, Centre Pompidou-Metz - Metz (F)
2011	Mostra Le fabbriche dei sogni, Triennale Design Museum - Milano
2011	Mostra Meet Design, Mercati di Traiano - Roma | Palazzo Bartalazzone di S. Fermo - Torino
2010	(2)Good Design Award - The Chicago Athenaeum - Chicago (USA)
2010	Mostra Michele De Lucchi, Ottorino De Lucchi. Uguale e differente. Design et peinture - Arts décoratifs de Bordeaux - Bordeaux (F)
2010	Mostra Quali cose siamo - Triennale Design Museum - Milano
2010	Mostra Patrick Jouin. La Substance du Design - Centre Pompidou - Paris (F)
2010	Mostra Ron Arad: Restless - Barbican Art Gallery - London (GB)
2009	Marketing Oggi Award - Innovazione di prodotto | Italia Oggi - Milano
2009	Japan Awards - Creatori di valore | Milano Finanza; Fondazione Italia Giappone - Milano
2009	Mostra Disegno e Design. Brevetti e creatività italiani, Museo dell'Ara Pacis - Roma
2009	Mostra Serie fuori serie, Triennale Design Museum - Milano
2009	Mostra Elles, Centre Pompidou - Paris (F)
2009	Mostra Dritto Rovescio, Triennale Design Museum - Milano
2009	Mostra European Design Since 1985: Shaping the New Century, Indianapolis Museum of Art - Indianapolis (USA)
2009	Mostra D Come Design, Biblioteca Alessandrina - al-Iskandariyya (ET)
2008	Good Design Award - The Chicago Athenaeum - Chicago (USA)
2008	Visionaries! Award - Museum of Arts and Design - New York (USA)
2008	Mostra D Come Design, Museo Regionale di Scienze Naturali - Torino
2008	Mostra Loghi d'Italia, Castel Sant'Angelo - Roma
2008	Mostra No Discipline, Centre Pompidou - Paris (F)
2007	(2)Good Design Award - The Chicago Athenaeum - Chicago (USA)
2007	Mostra Invito a Tavola. Table Dressing all'Italiana - La Triennale Tokyo - Shiodome Tokyo (J)
2007	Mostra Anna Castelli Ferrieri – Architettura e Design - Museo Kartell - Noviglio - Milano
2005	Design and Decorations Awards for Light Product Design - Elle Decor Magazine - New York/London (USA/GB)
2005	Mostra Joe Colombo. Inventing the future, La Triennale di Milano - Milano
2004	Premio speciale 50 anni Premio Compasso d'Oro ADI - XX edizione - Milano
2003	Elle Decoration Design Awards UK - Best in Seating Design | Elle Decor Magazine - New York/London (USA/GB)
2001	XIX Premio Compasso d'Oro ADI - Milano
2001	Mostra Kartell. 150 items, 150 artworks, Triennale Design Museum - Milano
2000	Premio Guggenheim Impresa & Cultura - Miglior museo d'impresa Compasso d'Oro ADI | Bondardo Comunicazione + Peggy Guggenheim Collection - Venezia
2000	Mostra La Donation Kartell. Un environnement Plastique 1949-2000, Centre Pompidou - Paris (F)
1998	Mostra Forma Italia. The best of new italian design, The Chicago Athenaeum - Chicago (USA)
1997	Mostra Fashion Design, Pitti Immagine - Firenze
1996	Mostra Disegno Italiano: itinerarios entre creatividad e innovacion, Museo Nacional de Bellas Artes - Santiago de Chile (RCH)
1995	Mostra I Colombo, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo - Bergamo
1994	XVII Premio Compasso d'Oro ADI - Milano
1993	Mostra Design miroir du siècle, Grand Palais - Paris (F)
1991	Mostra Mobili italiani dal 1961 al 1991, La Triennale di Milano - Milano
1990	The European Community Design Prize - Commission of the European Communities
1990	Mostra Collezione per un modello di museo del disegno industriale italiano, Lingotto - Torino
1990	Mostra I 30 Architetti, Spazio Ansaldo - Milano
1990	Mostra Creativitalia – The Joy of Italian Design, Railcity Shiodome - Tokyo (J)
1990	Mostra The Plastic age. From modernity to post-modernity, Victoria & Albert Museum - London (GB)
1988	Mostra 100 anni di Industria, Spazio Ansaldo - Milano
1988	Mostra I comportamenti negli spazi pubblici, XVII Triennale di Milano - Milano
1987	XIV Premio Compasso d'Oro ADI - Milano
1984	Roscoe Award - Resources Council Inc. - New York (USA)
1984	Mostra Design Furniture from Italy, Sogetsu Kaikan - Tokyo (J)
1983	Mostra Design since 1945, Philadelphia Museum of Art - Philadelphia (USA)
1983	Mostra Moebel aus Italien, Design Center Stuttgart - Baden Wurttemberg (D)
1983	Mostra Le case della Triennale, La Triennale di Milano - Milano
1983	Mostra Kartell. Progetti per il presente, Kartell - Noviglio - Milano
1981	Gold Medal Bio 9 - Biennale di disegno industriale - Ljubljana (SLO)
1981	Award for Outstanding Achievement in Interior Product Design - American Society of Interior Designers - San Diego Museum of Art - San Diego (USA)
1980	Roscoe Award - Resources Council Inc. - New York (USA)
1980	Mostra Italienisches Mobel Design, Stadtmuseum - Köln (D)
1979	XI Premio Compasso d'Oro ADI - Milano
1977	Medaglia d'Oro - Comune di Milano - Milano
1977	Mostra Il Design italiano negli anni '50, Kartell - Noviglio - Milano
1975	Mostra La sedia in materiale plastico, Kartell - Noviglio - Milano
1973	Bundespreis Gute Form - Bundesministerium für Wirtschaft - Bonn (D)
1973	Mostra 45 Ans d'Architecture, Design, Art, Musée du Louvre - Paris (F)
1973	Mostra Mostra dell'Industrial Design, XV Triennale di Milano - Milano
1972	Mostra Italy: The New Domestic Landscape, Museum of Modern Art - New York (USA)
1970	Mostra C'è plastica e plastica, Galleria del Naviglio - Milano
1965	Medaglia d'Oro XIII Triennale di Milano - Milano
1965	Interplast Design Award - Plastics Institute - London (GB)
1964	VIII Premio Compasso d'Oro ADI - Milano
1960	VI Premio Compasso d'Oro ADI - Milano
1960	VI Premio Compasso d'Oro ADI - Milano
1959	V Premio Compasso d'Oro ADI - Milano
1957	V Premio Compasso d'Oro - La Rinascente - Milano
1957	Mostra dell'Industrial Design, XI Triennale di Milano - Milano
1955	II Premio Compasso d'Oro - La Rinascente - Milano
....	Collezione British Council Design Department - London (GB)
....	Collezione Brooklyn Museum - New York (USA)
....	Collezione Centre Pompidou - Paris (F)
....	Collezione Cooper-Hewitt National Design Museum - New York (USA)
....	Collezione Design Museum - London (GB)
....	Collezione Die Neue Sammlung - The International Design Museum Munich - München (D)
....	Collezione Eternal Gandhi Multimedia Museum - New Delhi (IND)
....	Collezione Fonds National d'Art Contemporain - Puteaux (F)
....	Collezione Indianapolis Museum of Art - Indianapolis (USA)
....	Collezione La Triennale di Milano - Milano
....	Collezione MAD The Museum of Arts and Design - New York (USA)
....	Collezione MAK Museum für Angewandte Kunst - Wien (A)
....	Collezione MAKK Museum für Angewandte Kunst - Köln (D)
....	Collezione MoMA Museum of Modern Art - New York (USA)
....	Collezione Musée des Arts décoratifs et du design - Bordeaux (F)
....	Collezione Musée des Arts Décoratifs - Paris (F)
....	Collezione Museu del Disseny - Barcelona (E)
....	Collezione Museum August Kestner - Hannover (D)
....	Collezione Museum für Gestaltung - Schaudepot - Zürich (CH)
....	Collezione Museum für Konkrete Kunst - Ingolstadt (D)
....	Collezione Museum für Kunst und Gewerbe - Hamburg (D)
....	Collezione The Chicago Athenaeum Museum of Architecture and Design - Chicago (USA)
....	Collezione The Israel Museum - Jerusalem (IL)
....	Collezione The Montreal Museum of Fine Arts - Montréal (CDN)
....	Collezione Victoria and Albert Museum - London (GB)
....	Collezione Vitra Design Museum - Weil am Rhein (D)
...	Collezione LAB - Museo del Design Italiano - Calenzano - Firenze

	Pierluigi Spadolini: un maestro del ‘900 scritto e diretto da Felice Limosani / regia: Cristina Sammartano
2022	© video: Firenze Fiera
	Museo Kartell - Il nuovo progetto
2015	© video: kartellpeople
	Passepartout | Philippe Daverio presenta il caso Kartell - RAI 3 / marzo 2003
2014	© video: kartellpeople
	Industrial Design Kartell | «Capolavori d’impresa - La cultura della plastica» - Sky Arte / maggio 2014
2014	© video: kartellpeople
	Kartell goes Taschen | Event at Kartell Museum | Kartell and Taschen present «Kartell: the culture of plastics»
2013	© video: kartellpeople
	Kartell | Mr Impossible by Philippe Starck
2010	© video: kartellpeople
	Museo Kartell per Museum Design Triennale | Video realizzato da Alessio Girella e Simone Maffioletti per la Rete dei musei presso il Museum Design - Triennale di Milano
2008	© video: movieco

2014	Augusto Morello, Design e Progetto, in Giampiero Bosoni, Marinella Ferrara (a cura di), Storia e ricerche #4: Italian material design: imparando dalla storia, A/I/S/Design
2014	Cecilia Cecchini, Dalla celluloide alla plastica bio: 150 anni di sperimentazioni materiche lette attraverso l'azienda Mazzucchelli 1849, in Giampiero Bosoni, Marinella Ferrara (a cura di), Storia e ricerche #4: Italian material design: imparando dalla storia, A/I/S/Design
2014	Giulio Ceppi, Il Design dei materiali in Italia. Il contributo del Centro Ricerche Domus Academy 1990-1998, in Giampiero Bosoni, Marinella Ferrara (a cura di), Storia e ricerche #4: Italian material design: imparando dalla storia, A/I/S/Design
2014	Dario Scodeller, Exhibition, anti-exhibition: su alcune questioni espositive del pop e radical design italiano, 1966-1981, in Fiorella Bulegato Maddalena Dalla Mura (a cura di), Storia e ricerche #3: Design italiano: musei, mostre e archivi, A/I/S/Design
2013	Mario Piazza, La grafica per il ‘made in Italy’, in Fiorella Bulegato Maddalena Dalla Mura (a cura di), Storia e ricerche #1: Costellazioni, A/I/S/Design
2012	Elisa Storace, Hans Werner Holzwarth (a cura di), Kartell. The Culture of Plastics (con testi di: Silvana Annicchiarico, Giulia Crivelli, Gillo Dorfles, Chantal Hamaide, Marie-Laure Jousset, Claudio Luti, R. Craig Miller, Giovanni Odoni, Franca Sozzani, Deyan Sudjic) Taschen, Köln
2007	Giulio Castelli, Paola Antonelli, Francesca Picchi (a cura di), La fabbrica del design. Conversazioni con i protagonisti del design italiano Skira, Milano
2007	Giulio Castelli, Paola Antonelli, Francesca Picchi (a cura di), La fabbrica del design. Conversazioni con i protagonisti del design italiano Skira, Milano
2002	Franca Sozzani (a cura di), kARTell. 150 Items 150 Artworks Skira, Milano
2000	Claudio Luti, Jane Pavitt, Paola Antonelli, Marie-Laure Jousset, Barbara Til (a cura di), Kartellmuseo Kartell, Noviglio - Milano
1993	Cristina Morozzi, I designer. Anna Castelli Ferrieri Laterza, Roma-Bari
1984	Claudio Luti, Jane Pavitt, Paola Antonelli, Marie-Laure Jousset, Barbara Til (a cura di), 1949-1984. Progetti per il presente Centrokappa - Kartell
1984	Augusto Morello, Anna Castelli Ferrieri, Plastiche e design Arcadia, Milano

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