MANIFATTURA RICHARD-GINORI | Mu.De.To. - Museo del Design Toscano, Museo Design Toscana

Umberto Rovelli (Bologna, 1962). Laureato in Architettura, dal 1996 al 2018 è socio di Blue Klein, web agency impegnata nel campo multimediale per la promozione della cultura del progetto su Internet. Dal 2005 dirige la rivista IdeaMagazine.net. Dal 2008 al 2016 cura gli aggiornamenti del web ADI Toscana progettato da Blue Klein. Socio ADI dal 2010 al 2015, è curatore dei volumi MuDeTo Collection I.-V. (MuDeTo, Firenze 2014-'21), Mauro Pasquinelli Designer (Bandecchi&Vivaldi, Pontedera 2013) e Interviste sul Progetto (Franco Angeli, Milano 2011). Ha collaborato con le riviste “Op. cit.”, “Juliet Design Magazine”, “Paesaggio Urbano”, “ReportBio”, “Firenze Spettacolo”. Ha pubblicato contributi in: Adriano Piazzesi (Pontecorboli, Firenze 2016); Vincenzo Missanelli. Opere con un'antologia critica (Bandecchi&Vivaldi, Pontedera 2015); Antonio Possenti un lungo viaggio (Pacini Fazzi, Lucca 2013); Adriano Piazzesi. Arte nel silenzio (Polistampa, Firenze 2012); Massimo Mariani. Progetti 1980 - 2005 (Verba Volant, London 2005); Labyrinthos (Alinea, Firenze 1994). [x]

Sorta nel 1737 a Doccia (Sesto Fiorentino - Firenze) per volere del marchese Carlo Andrea Ginori (1702-1757, fondatore e proprietario dal 1737 al 1757), la Manifattura avrà una produzione sperimentale fino al 1742. Carlo Andrea Ginori aveva infatti «assunto maestranze e artisti stranieri per avere i loro saperi, la tecnica e l’arte delle manifatture d’oltralpe; si producevano maioliche con la cui vendita si finanziava la ricerca sulla porcellana»[01].

Nel 1758 (fino al 1779 insieme ai fratelli Bartolommeo e Giuseppe quindi in qualità di unico gestore fino al 1791) Lorenzo Ginori (1734-1791) succede a Carlo Andrea, riuscendo peraltro a portare il bilancio della "fabbrica" in attivo. Pur scarsamente dotato di competenze scientifiche, la sua gestione palesa grande intuito economico, pubblicitario e commerciale. Promuove e finanzia diversi viaggi di studio e di ricerca di nuove materie prime, decori e forme. Sempre durante la sua direzione vengono costruiti tre nuovi forni ed ampliate le strutture degli edifici della manifattura. Nel 1776 iniziano i lavori di ristrutturazione della Villa Le Corti, nucleo originario della manifattura, per dare al piano terreno un aspetto più consono a svolgere attività di pubblica relazione (la migliore clientela della manifattura è costituita da personalità anche coronate) [02].

In questo periodo, gran parte degli interessi aziendali risiedono tecnicamente nell'ottimizzazione degli impasti per produrre il "masso" (tale il termine con cui s'indicava la porcellana), sia per far fronte alla bianchissima concorrenza europea, sia per ovviare agli altissimi costi che comporta l'importazione delle materie prime dall'Italia del nord e dall'estero, in particolare dalla Sassonia (il materiale dal Veneto è caricato su barconi che circumnavigano l'Italia dall'Adriatico a Pisa e risalgono quindi l'Arno fino al porto fluviale di Firenze: da lì teorie di carri trainati da bovi trasportano il prezioso materiale fino a Doccia).
Le materie prime disponibili in Toscana non danno un prodotto bianchissimo, al contrario, il corpo dell'oggetto è notevolmente grigiastro; si adotta allora per i pezzi più grandi, l'utilizzo di coperte opacizzate, stannifere o piombifere che coprendo il grigio donano all'oggetto il candore della porcellana europea. Gli oggetti prodotti con tale tecnica prendono il nome di "masso bastardo" e durano fino a quando la manifattura non riprende ad importare materia prima dalla Sassonia, dall'Inghilterra e dalla Francia [03].

Tra la morte di Lorenzo Ginori e la maggiore età del primogenito (ovvero tra il 1791 e il 1812), è la moglie Maria Francesca Lisci (che dà anche il proprio cognome ai discendenti Ginori) la gerente della fabbrica che, pur mantenendo invariata la gestione, non può non risentire (ad esempio con l'assunzione di stilemi "Impero") dell'avvenuta annessione del Granducato di Toscana al trono napoleonico nel 1807.

Dal 1813 è Carlo Leopoldo Ginori Lisci (1788-1837) a prendere le redini fino all'anno della sua prematura morte. Con dedizione e costanza Carlo Leopoldo viaggia in tutta Europa stabilendo contatti presso le altre realtà ceramiche del continente e acquisendo competenze che gli consentiranno notevoli migliorie tecniche. Tra queste la costruzione di un nuovo tipo di fornace (tra il 1816 e il 1818), circolare, a quattro piani, con un'altezza totale di dodici metri per un diametro di sei, detta "all'italiana" che permette la cottura simultanea di terracotta, di biscotto per porcellana e maiolica, di verniciato di porcellana (anche masso bastardo) e di decorazioni su porcellana a grande e piccolo fuoco e su maiolica.
La zona collinare di Doccia, specialmente nel periodo estivo, è scarsa di acqua, allora indispensabile per muovere le prime macchine costituite dai mulini di macinazione. E' quindi necessario costruire altrove le laverie (ovvero il fabbricato che ospita i mulini). Prima vengono impiantate nella fattoria Ginoriana presso Calenzano, a pochi chilometri da Doccia, poi vengono spostate a Firenze sulle rive dell'Arno, dove entra in funzione un grande mulino a sei macine. Viene costruita dai Ginori anche una strada privata che mette in comunicazione, a mezza collina, Doccia con Firenze: si possono snodare tranquillamente le centinaia di carri che fanno la spola con la manifattura, senza essere ostacolati dal movimento commerciale e contadino lungo le strade della piana [04].

Nel corso della sua gestione Carlo Leopoldo interviene inoltre per migliorare la condizione delle maestranze, istituendo, tra l'altro, scuole speciali e una Società di mutuo soccorso attraverso raccolta di fondi presso i dipendenti, con la funzione, in caso di malattia o di inabilità, di sostenere economicamente il dipendente privo di attività lavorativa e quindi di guadagno. Società tutt'oggi operante, dedita però ad altre forme d'aiuto per i dipendenti iscritti [05].

Alla sua scomparsa Carlo Leopoldo lascia all'erede (anch'egli non ancora maggiorenne) Lorenzo Ginori Lisci (aka Lorenzo II, 1823-1878) «una fabbrica impostata su criteri moderni, nota in tutta Europa. La Manifattura venne amministrata fino al 1847 dalla vedova Marianna Garzoni Venturi; sono gli anni del perfezionamento della porcellana e dalla partecipazione alle esposizioni universali»[06]. E' in questi anni che si ha l'affermazione sempre più prepotente della famiglia Fanciullacci, i cui componenti hanno operato in manifattura in posizioni di altissimo livello di collaborazione sin dalla fondazione. Lorenzo II inizierà a occuparsi della fabbrica solo a partire dal 1847 ma fin dai primi anni di gestione interviene decisamente proprio nei riguardi di tale sorta di "contro-potere" interno alla fabbrica e provvede ad esautorarli totalmente inducendo finalmente i Fanciullacci ad abbandonare la fabbrica.

A partire dal 1854 si fa affiancare da «Paolo Lorenzini, primo direttore di stabilimento della storia della Ginori dopo i Fanciullacci che per quattro generazioni si erano avvicendati con la qualifica di ‘ministri’. Con lui la fabbrica si» trasforma decisamente «in senso industriale» iniziando «a misurarsi con la concorrenza sia all’interno del neonato regno d’Italia sia all’estero, passando nell’arco di meno di trent’anni da 300 a 1200 dipendenti». All'interno della fabbrica viene «curato l’aspetto commerciale» e di fatto aumentano «le esportazioni e la partecipazione alle esposizioni internazionali»[07].

Lorenzo II, che ha studiato chimica applicata in Francia, è divenuto un esperto ceramista e cerca di migliorare i procedimenti produttivi della manifattura adottando le tecniche che si usano presso le manifatture francesi e acquistando caolini ed impasti, già pronti, da Limoges. Provvede a ristrutturare la fabbrica, fa edificare nuovi fabbricati, rinnova le attrezzature produttive per una tecnologia moderna ed affidabile. Un valente collaboratore chimico, Giusto Giusti, gli permette di passare dai costosi caolini francesi all'utilizzo di caolini inglesi della Cornovaglia più a buon mercato. Si è quindi in grado di abbassare il costo di produzione degli oggetti che determina un immediato incremento delle vendite [08].

Come anticipato, Lorenzo II partecipa a numerose esposizioni mondiali che danno il via all'apertura di nuove vie commerciali. Con la proclamazione del Regno d'Italia, dal 1861, ha inizio una regolare committenza a Doccia da parte dei Savoia. Fra le prime forniture vi è un servizio da caffè in sottilissima porcellana detto "a guscio d'uovo". Di altissima difficoltà tecnica, lo spessore della porcellana è talmente sottile che si può vedere in trasparenza la quantità del liquido all'interno e la tazza è leggera come una piuma. La manifattura produce in serie anche oggetti fino allora di produzione estera: le così dette "porcellane da camera" costituite da servizi per toeletta (porta pettine, porta sapone, porta spazzola, porta cipria e molti altri) o da calamai nelle forme più svariate. Grande impulso viene dato anche alla maiolica per la quale a Doccia si inventa la decorazione "all'uso di Doccia" che con l'utilizzo di una vernice fatta fissare leggermente con una cottura intermedia sul biscotto consente al pennello del decoratore di fermarsi e ripartire secondo l'esigenza dell'artista [09].

Sempre coadiuvato dal ‘ministro’ Lorenzini, Carlo Benedetto Ginori Lisci (1851-1905) assume la gestione nel 1878, alla morte di Lorenzo II. Con l'utilizzo dell'energia elettrica si hanno, in manifattura, continui miglioramenti tecnologici: i forni sono saliti a sedici con un conseguente, elevato, aumento della produzione; Vi è parallelamente una rapida crescita delle maestranze che passano da cinquecento unità a millecinquecento; il numero di pezzi, prodotti annualmente, ora tocca i cinque milioni [10].

Anche il settore relativo alla produzione d'oggetti per uso industriale ha in questo periodo un momento di grande sviluppo: ad esempio gli isolatori per elettricità. Alla fine del secolo questa produzione avrà una più ricca diversificazione per far fronte a richieste provenienti dalla telegrafia, della farmaceutica e della chimica [11].

Paolo Lorenzini (figlio – come il ben più noto fratello, in arte Collodi – di una dipendente di casa Ginori) è dotato di grandi capacità organizzative che decretano dei momenti d'incredibile sviluppo della fabbrica, ma alla sua prematura morte (avvenuta nel 1891), si apre per la fabbrica un grande vuoto. Carlo Benedetto si trova in gravi difficoltà sul piano della gestione nulla potendo, al confronto, nonostante l'impegno, i due nuovi ‘ministri’ di Doccia Luigi Guazzini ed Enea Giusti. Ad aggravare questa situazione all'interno della fabbrica si aggiunge la richiesta di divisione dell'impresa fatta dai fratelli di Carlo Benedetto. Per evitare questa situazione sempre più insostenibile la famiglia Ginori decide di cedere la fabbrica a un industriale ceramista milanese, d'origine svizzera, che possiede già fabbriche di ceramica al nord: Augusto Richard. La cessione viene perfezionata nel 1896: nasce così la Società Ceramica Richard-Ginori [12].

Alle soglie del XX secolo la Richard, fondata nel 1873, riunisce così «le due più importanti industrie ceramiche italiane dell’epoca» e potendo contare sugli «stabilimenti a S. Cristoforo (Milano), Doccia, Pisa (la ex manifattura dei Fratelli Palme) e a Mondovì (Cuneo)» è di fatto in grado di produrre «a livelli industriali tutta la gamma della ceramica»[13]. Con l'ingresso del 1900 «la nuova società» conosce una notevole espansione, l’esportazione» è «intensa e si» perfeziona «la tecnica della decorazione con mezzi meccanici quale l’incisione e la cromolitografia»[14].

L'ingresso dei Richard a Doccia mantiene l'organico presente in stabilimento, viene, però, man mano ridotto il personale amministrativo, anch'esso troppo numeroso per un centro divenuto di semplice produzione. La Richard introduce moltissime innovazioni meccaniche nei laboratori sostenendo spese non indifferenti e potenzia la decalcomania litografica per ridurre le forti spese della decorazione a mano. Vengono eretti nuovi forni, nuovi fabbricati e viene ampliata la produzione degli isolatori elettrici per far fronte alla crescente forte richiesta del mercato italiano. Per molti fiorentini, comunque, il passaggio di Doccia sotto la società milanese non è privo di amarezza: vivranno la fusione come un vero e proprio tradimento da parte della famiglia Ginori che ha alienato la più grande ed illustre fabbrica toscana. Proprio in seguito a questa cessione, Galileo Chini, artista fiorentino, nel 1896, fonderà la manifattura "Arte della ceramica" per contrastare quella che da molti suoi conterranei era considerata l'invasione industriale del nord [15].

«Dopo le difficoltà successive alla prima guerra mondiale, la Società torna ad essere la più importante azienda italiana del settore, soprattutto grazie alla collaborazione con l'architetto milanese Gio Ponti che, a partire dai primi anni Venti [tra il 1923 e il 1930, Ponti sarà il direttore artistico della società], dà un nuovo impulso artistico e commerciale alla produzione. Nel dopoguerra la Richard-Ginori [come detto più sopra] conta più stabilimenti: le porcellane artistiche e d'uso sono prodotte nella sede principale, trasferita da Doccia a Sesto Fiorentino nel 1950, e in quella di Milano-San Cristoforo; in quest'ultimo stabilimento vengono prodotte anche terraglie come del resto a Mondovì e a Pisa; la porcellana per isolatori o per altri usi industriali è realizzata a Firenze-Rifredi, Livorno e Gaeta, mentre le sedi di Milano-Lambrate e Chieti producono porcellane d'uso, sanitari e piastrelle»[16]. All’epoca la Richard-Ginori» produce pertanto «ceramiche in otto impianti industriali» potendo «contare su una rete di distribuzione di 32 negozi propri oltre ai rivenditori autorizzati»[17].

«Il milanese Giovanni Gariboldi è attivo alla Richard-Ginori fin dagli anni Trenta, anche come collaboratore di Ponti, e diventa direttore artistico con sede a San Cristoforo nel 1946. Firma tutti gli oggetti esposti alla X Triennale di Milano del 1954 e, nello stesso anno, il suo servizio 'in colonna' vince la prima edizione del Compasso d'Oro. L'attività di Gariboldi riguarda anche l'allestimento di negozi e sale campionarie; instancabilmente, fino al 1971, anno della sua scomparsa, progetta forme e decori per oggetti d'uso di elevata qualità formale i cui prototipi sono oggi conservati nello stabilimento di Sesto. Nel 1965 la Richard-Ginori incorpora la Società Ceramica Italiana di Laveno, il cui direttore artistico è Guido Andlovitz assistito da Antonia Campi. Nello stesso anno, viene inaugurato nella sede sestese il Museo delle porcellane di Doccia»[18].

Fin dagli «anni Settanta la manifattura entra in un lungo periodo di crisi, in cui si succedono diversi assetti societari e numerose gestioni [19] che porteranno alla liquidazione volontaria nel 2012. Nel maggio 2013 il Gruppo Gucci rileva il marchio Richard-Ginori, riattiva lo stabilimento di Sesto Fiorentino e rinnova la strategia di vendita, investendo nella rete commerciale e concentrandosi sulla produzione di porcellana di alta qualità»[20].

«Ultima denominazione della storica impresa frutto di una serie di accorpamenti, fusioni e trasformazioni tra aziende italiane del settore ceramico»[21], quella di “Manifattura Richard-Ginori - GRG” appare dunque oggi – almeno nelle attese di gran parte dei concittadini dei fondatori – il primo passo d'un auspicatissimo iter di risarcimento fra azienda e territorio. Percorso in cui la “parentesi lombarda” dovrebbe man mano palesarsi come tale, ovvero in quanto circoscritto episodio d'una plurisecolare parabola operativa i cui saperi, luoghi e attività hanno forse segnato talmente la vita e la storia della regione da marcare con un tratto indelebile il carattere e la sensibilità di un popolo.

[19] «Nel 1970 la Richard-Ginori è una controllata della Finanziaria Sviluppo di Michele Sindona.
«Nel 1973 Sindona cede la Richard-Ginori alla Liquigas di Raffaele Ursini.
«Nel 1975 la Pozzi e la Società Ceramica Italiana Richard-Ginori si fondono per dare vita a un'unica grande struttura: la Pozzi-Ginori.
«Nel 1977 Ursini la trasferisce al gruppo assicurativo SAI (Società Assicuratrice Industriale) (di cui Ursini è titolare) e diventerà poco dopo di Salvatore Ligresti.
«Nel 1993 la Pozzi-Ginori è acquistata dalla Sanitec Corporation, gruppo multimarca leader europeo nell'arredobagno [...].
La manifattura Richard-Ginori viene rilevata nel 1998 da Pagnossin spa con a capo il presidente Carlo Rinaldini e A.D. ing. Domenico Dal Bo', primo gruppo italiano per importanza nel settore dei servizi da tavola.
«Nel 2006 entra nella proprietà di Richard-Ginori il gruppo emiliano di Bormioli Rocco & Figli e, a fianco di un'ipotizzata costruzione di un nuovo stabilimento di produzione, si propone una trasformazione del prodotto in modo tale da poter portare il marchio Ginori, uno dei più antichi del brevetto italiano, nelle catene della grande distribuzione. Molto del materiale commercializzato dall'ingresso di Pagnossin non è più prodotto nella fabbrica sestese ma proviene da industrie non italiane: scelta giustificata dalla necessità di ridurre i costi di produzione. La presenza del gruppo Bormioli Rocco & Figli cessa nel dicembre dello stesso anno. Al vertice della società, travolta da una situazione debitoria preoccupante, arriva l'immobiliarista Luca Sarreri presidente anche della controllante Pagnossin. Ma il futuro dell'azienda è legato a un filo sottilissimo connesso proprio alle prospettive immobiliari che taluni ipotizzano per l'area dello stabilimento sestese.
«Nell'ottobre 2007 la Richard-Ginori viene rilevata dalla Starfin Spa di Roberto Villa.
«Nel marzo 2009, dopo 3 anni, il titolo della società ritorna a essere quotato in borsa. Tra le iniziative di maggior rilievo la possibilità di edificare per un valore di almeno 30 milioni di euro, a scopo residenziale, nell'attuale area occupata dalla manifattura di Sesto Fiorentino; che verrà trasferita in una nuova sede.
«Nel maggio 2012, vista la pesante situazione finanziaria, con debiti oltre i quaranta milioni di euro, la fabbrica di Sesto Fiorentino viene posta in "liquidazione volontaria" e viene nominato un collegio di liquidatori con il compito, attraverso la vendita dell'azienda e la richiesta di un concordato preventivo, di evitare il fallimento.
«Dal primo agosto 2012 l'attività è stata sospesa, i forni sono rimasti accesi per consentire una rapida ripresa, e i 330 lavoratori posti in Cassa Integrazione Straordinaria.
«In data 9 ottobre 2012 la Soc. Richard Ginori ha depositato presso il Tribunale di Firenze la richiesta, a norma di legge, di autorizzazione per procedere al compimento di atti urgenti di straordinaria amministrazione, in particolare la vendita dell'azienda, ed è stato prodotto un regolamento in base al quale i soggetti interessati potevano far giungere le proprie offerte vincolanti.
«Il giorno 14 novembre 2012 il Collegio dei Liquidatori, dopo l'apertura delle buste contenenti le offerte di due soggetti interessati, Arcturus SpA (Sambonet) e l'offerta integrata delle soc. Lenox Corporation e Apulum S.A., hanno deliberato di individuare in quest'ultima proposta quella più conveniente, ritenendola più vantaggiosa sia sotto l'aspetto economico sia sotto l'aspetto sociale.
«Nonostante quest'ultima offerta, il 7 gennaio 2013 i giudici del tribunale di Firenze, chiamati a pronunciarsi sull'ammissibilità o meno dell'azienda al concordato preventivo, hanno dichiarato il fallimento della società e nominato Andrea Spignoli quale curatore. Nessun altro pretendente si è fatto avanti e dunque l'asta per la Richard Ginori non ci sarà: la storica manifattura di porcellane, nata nel 1735 e fallita nel gennaio 2013, si prepara a passare sotto le insegne dell'unico offerente, la maison della moda Gucci che ha formalizzato la proposta da 13 milioni di euro al Tribunale di Firenze.
L'investimento di Gucci, che mette insieme due simboli del made in Italy di qualità, comprende il marchio Richard-Ginori e la fabbrica di Sesto Fiorentino (Firenze), ma non la proprietà immobiliare della maxi area industriale da 130 mila metri quadrati (l'affitto scadrà nel dicembre 2016). Su quella – di proprietà della società Ginori Real Estate in liquidazione, che fa capo al 50% al Fallimento Richard Ginori e al 50% a un gruppo di immobiliaristi pratesi - si aprirà presto una nuova partita, visto che Gucci ha posto tra le condizioni dell'acquisto anche la concessione di un diritto di prelazione sulla partecipazione del 50% in Ginori Real Estate [...].
«Dopo estenuanti trattative, cominciate subito dopo il fallimento, ufficializzato nel gennaio 2013, il gruppo EDP con un debito che va oltre i 2,7 miliardi di euro, viene acquistato il 22 aprile 2013 da Stefano Goretti un consulente italiano per 13 milioni di euro, che in soli 4 mesi è riuscito a sanare il debito dell'azienda con un incremento del 4,1%.
«La trattativa ufficialmente conclusasi il 22 maggio 2013, ha consentito al gruppo la riapertura dello stabilimento il 5 giugno 2013 con il ritorno dei 1030 dipendenti».

(Wikipedia, ad vocem “Richard-Ginori” - https://it.wikipedia.org/wiki/Richard-Ginori)

Fonti:

• Elisabetta Bettio, Archivio Storico (1801 – 1935) - Inventario, Manifattura di Doccia Richard-Ginori, 2007.
• Ist. Tecnico Stat. Economico e Tecnologico "G.B. Carducci - G. Galilei", Richard-Ginori, Fermo (FM) s.d.
• Leonardo Ginori Lisci, La porcellana di Doccia, Electa, Firenze 1964.
• Raffaele Monti (a cura di), La manifattura Richard-Ginori di Doccia, Mondadori/De Luca, Milano-Roma 1988.
• Elisabetta Bettio, Richard-Ginori, in, Elisabetta Trincherini, Davide Turrini (a cura di), Creativa produzione. La Toscana e il design italiano 1950-1990, catalogo della mostra, Edizioni Fondazione Ragghianti Studi sull’Arte, Lucca 2015.

	name:	Colonna - servizio impilabile
1954\|‘66	by:	Giovanni Gariboldi


1908-’71	name:	Giovanni Gariboldi


2017	Mostra Refectorium. Arte della convivialità nella tradizione Richard Ginori, Convento di Giaccherino, Pistoia (26 maggio - 21 ottobre)
2017	Mostra La fabbrica della bellezza. La manifattura di Doccia e il suo popolo di statue, Museo del Bargello, Firenze (18 maggio - 01 ottobre)
2017	Mostra La fabbrica della bellezza. La manifattura di Doccia e il suo popolo, Biblioteca Ernesto Ragionieri, Sesto Fiorentino - Firenze (14 maggio - 01 ottobre)
2017	Mostra L'Art Nouveau nelle porcellane della Richard Ginori, Museo Geo, Pontassieve (20 maggio - 07 giugno)
2017	Mostra Déco. Il gusto di un’epoca, MIC - Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, Faenza (18 febbraio - 01 ottobre)
2016	Mostra Gio Ponti e la Richard-Ginori: l’eleganza della modernità, Palazzo Madama, Torino (03 dicembre 2015 - 29 febbraio 2016)

2015	Mostra Creativa produzione. La Toscana e il design italiano 1950-1990, Fondazione Ragghianti, Lucca (13 giugno - 01 novembre)
2015	Mostra Gio Ponti e la Richard-Ginori: una corrispondenza inedita, Villa Reale, Monza (16 aprile – 07 giugno)
2014	Mostra Gio Ponti e la Richard-Ginori: una corrispondenza inedita, Museo Marino Marini, Firenze (14 giugno – 21 luglio)
2013	Mostra Forme rivelate - Mostra collaterale Biennale dell’Antiquariato, Palazzo Corsini, Firenze (05-13 ottobre)
2013	Mostra La forza della modernità. Arti in Italia 1920-1950, Fondazione Ragghianti, Lucca (20 aprile – 6 ottobre)
2013	Mostra Lusso ed Eleganza. La porcellana francese a corte e la manifattura Ginori (1800-1830), Palazzo Pitti, Museo degli Argenti, Firenze (19 marzo - 23 giugno)
2013	Mostra Ceramica d’uso dal Museo Richard-Ginori della manifattura Doccia, Arte dei Vasai della Nobile Contrada del Nicchio, Siena (17-26 maggio)
2012	Mostra Le ceramiche di Antonia Campi: Geometrie impossibili, Museo Diocesano, Milano (04 dicembre 2012 - 06 gennaio 2013)
2012	VIII Biennale Internazionale dell'Antiquariato, Palazzo Venezia, Roma (05-14 ottobre)
2012	Visita-spettacolo itinerante Manifattura di Doccia – Storia di un’impresa, Biblioteca Ernesto Ragionieri, Sesto Fiorentino - Firenze (14-29 aprile)
2011	Mostra Collezionismo d’arte di respiro europeo nel Palazzo Sorbello di Perugia, Palazzo Medici Riccardi, Museo Bardini, Museo Horne, Palazzo Davanzati, Fondazione Romano, Museo Stibbert, Firenze \| Museo Bandini, Fiesole (03 ottobre 2011 - 15 aprile 2012)
2011	Mostra Le fabbriche dei sogni. Uomini, idee, imprese e paradossi del design italiano, Triennale Design Museum, Milano (05 aprile 2011 - 04 marzo 2012)
2011	Mostra Il Risorgimento della maiolica italiana: Ginori e Cantagalli, Museo Stibbert, Firenze (30 settembre 2011 - 15 aprile 2012)
2011	Mostra Gio Ponti. Il fascino della ceramica, Palazzo Pirelli, Milano (6 maggio – 31 luglio)
2010	Mostra La Collezione Rubboli. Storia e arte dell'opificio di maioliche a lustro, Palazzo Medici Riccardi, Museo Bardini, Museo Horne, Palazzo Davanzati, Fondazione Romano, Museo Stibbert, Firenze \| Museo Bandini, Fiesole (01 luglio - 30 settembre)
2009	Mostra Il fasto e la ragione. Arte del Settecento a Firenze, Galleria degli Uffizi, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, Firenze (30 maggio - 30 settembre)

2009	Mostra Il Museo Richard Ginori: 'a new lease on life' - Ravello Festival, Chiostro Inferiore di Villa Rufolo, Ravello (3-27 settembre)
2008	Mostra Collezionismo d’arte di respiro europeo nel Palazzo Sorbello di Perugia, Palazzo Sorbello, Perugia (18 aprile - 28 settembre)
2007	Mostra Richard-Ginori 1737-1937. Ceramics from the Manifattura di Doccia Museum. Ceramiche del Museo della Manifattura di Doccia, catalogo della mostra Firenze, New York (2007) / Philadelphia, Chicago, Boston (2008) [USA]
2005	Mostra Joe Colombo. L’invenzione del futuro Triennale di Milano (16 settembre - 18 dicembre
2003	Mostra Le sculture del Marchese Carlo Ginori – sculture in porcellana bianca di Doccia, Palazzo Corsini - sala dell’Alcova, Firenze (26 settembre – 05 ottobre)

2001	Mostra Porcellane Italiane della collezione del Museo di Doccia. L’antica manifattura Richard-Ginori a Sesto Fiorentino, The Shigaraki Ceramic Cultural Park, The Museum of Contemporary Ceramic Art (18 marzo - 20 maggio), Tokyo Metropolitan Teien Art Museum, Tokyo (16 giugno - 19 agosto)
1990	Mostra Nove progetti per Richard-Ginori,Florence Gift Mart, Fortezza da Basso - Sala Ottagonale, Firenze (14-17 settembre)
1987	Mostra Ambrogio Pozzi, Palazzo Esposizioni, Faenza (18 luglio - 04 ottobre)
1983	Mostra Gio Ponti. Ceramiche 1923-1930. Le opere del Museo Ginori di Doccia, Sala d'Arme di Palazzo Vecchio, Firenze (19 marzo - 30 aprile)

1967	Medaglia d'oro del Presidente del Senato al XXV Premio Faenza MIC - Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, Faenza
1959	Premio Andrea Palladio, Mostra Nazionale della Ceramica di Vicenza - Salone internazionale della ceramica - mostra nazionale dell'oreficeria e dell'argenteria, Vicenza (05-15 settembre)
1955	Diploma d'Onore, X Triennale di Milano, Milano

1954	I Premio Compasso d'Oro - La Rinascente, Milano
1940	Premio d’Onore alla VII Triennale di Milano, Milano
1947	Diploma d'Onore, VIII Triennale di Milano, Milano
1937	Exposition Internationale des Arts et Techniques dans la Vie Moderne, Paris (25 maggio - 25 novembre) [F]
1927	III Biennale di Arti Decorative, Monza (31 maggio - 16 ottobre)
1925	Gran Prix alla Exposition International des Arts Décoratifs et Industriels Modernes, Paris (28 aprile - 25 ottobre) [F]
1925	II Biennale di Arti Decorative, Monza (19 maggio - 20 ottobre)
1923	I Biennale di Arti Decorative, Monza (19 maggio - 31 ottobre)
1912	X edizione de La Biennale di Venezia, Venezia
1911	Esposizione Internazionale di Belle Arti, Roma
1898	Esposizione Generale Italiana, Torino
1892	Diploma d’Onore alla Esposizione di Chimica e Farmacia, Napoli
1892	Diploma d’Onore alla Esposizione artistica di Barcellona, Barcelona [ES]
1889	Diploma d’Onore del Ministero di agricoltura industria e commercio alla Esposizione nazionale di ceramica ed arti affini, Roma
1887	Medaglia d’Argento alla Esposizione d’Igiene, Firenze
1878	Medaglia d’Oro alla Esposizione universale di Parigi, Paris [F]
1873	Esposizione universale di Vienna, Wien [A]
1871	Medaglia d’Oro alla Esposizione Internazionale Marittima, Napoli
1871	Medaglia d’Oro (III Classe) alla Esposizione Industriale Italiana, Milano
1870	Medaglia d’Oro alla Esposizione regionale di agricoltura, industria e belle arti e primo congresso generale degli agricoltori italiani, Pistoia

...	Collezione permanente del design italiano - La Triennale di Milano, Milano

	Il sostegno dei privati per il rilancio del Museo di Doccia (Rai News24)
2018	© video: Associazione Amici di Doccia
	Il nuovo assetto del Museo di Doccia
2018	© video: Associazione Amici di Doccia
	Il nuovo assetto del Museo di Doccia - Intervento di Carla Di Francesco
2018	© video: Associazione Amici di Doccia
	Il nuovo assetto del Museo di Doccia - Intervento di Livia Frescobaldi
2018	© video: Associazione Amici di Doccia
	Il nuovo assetto del Museo di Doccia - Intervento di Oliva Rucellai
2018	© video: Associazione Amici di Doccia
	Manifattura Richard-Ginori
2018	© video: Manifattura Richard-Ginori
	Discovering Manifattura Richard-Ginori
2017	© video: Manifattura Richard-Ginori
	Ceramiche Dèco al MIC di Faenza
2017	© video: Museo Internazionale delle Ceramiche Faenza
	Ceramica Dèco. Il gusto di un'epoca
2017	© video: Museo Internazionale delle Ceramiche Faenza
	Il 'popolo di sculture' della Richard Ginori in mostra al Museo del Bargello
2017	© video: intoscana
	Richard Ginori Oriente Italiano - Blue Dreams
2017	© video: Besteckliste
	Museo Richard-Ginori di Doccia: intervista a Tomaso Montanari - Arte a modino
2017	© video: Arte a modino
	Giò Ponti - La collezione del Museo Richard-Ginori della Manifattura di Doccia
2016	© video: Biennale Firenze
	Il Museo di Doccia un patrimonio da tutelare
2016	© video: Associazione Amici di Doccia
	Oliva Rucellai su Museo Ginori
2016	© video: Maurizio Quercioli
	Richard Ginori 1873-1923
2016	© video: MUMI Ecomuseo Milano Sud
	RICHARD GINORI 1924-1974
2016	© video: MUMI Ecomuseo Milano Sud
	SHORT-FILM RICHARD GINORI
2016	© video: Sebastiano Edoardo Tavolazzi
	Arti Applicate - La Manifattura Ginori - Art News (puntata straordinaria)
2015	© video: rendarte piaz
	RICHARD GINORI EN LONG
2014	© video: Zanolli
	Noi Stiamo con Ginori - Art News (puntata straordinaria)
2012	© video: www.arte.rai.it
	Richard Ginori
2011	© video: italiagrandtour
	Abitare il tempo - Richard Ginori
2010	© video: Abitareiltempo
	Richard Ginori film corporate corto
2010	© video: AlbatrosFilm
	IL MUSEO RICHARD GINORI: A NEW LEASE ON LIFE - Ravello Festival 2009
2009	© video: informasistemispa

2017	Claudia Casali (a cura di), Déco. Il gusto di un’epoca, catalogo della mostra (MIC - Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, Faenza 18 febbraio - 01 ottobre), Silvana Editoriale, Milano
2015	Elisabetta Trincherini, Davide Turrini (a cura di), Creativa produzione. La Toscana e il design italiano 1950-1990, catalogo della mostra (Fondazione Ragghianti - Lucca 13 giugno - 01 novembre), Edizioni Fondazione Ragghianti Studi sull’Arte, Lucca
2015	Davide Turrini, La produzione ceramica. Utile compagna messaggera di creatività, in Elisabetta Trincherini, Davide Turrini (a cura di), Creativa produzione. La Toscana e il design italiano 1950-1990, catalogo della mostra (Fondazione Ragghianti - Lucca 13 giugno - 01 novembre), Edizioni Fondazione Ragghianti Studi sull’Arte, Lucca
2014	Oliva Rucellai, Livia Frescobaldi Malenchini, Gio Ponti e la Richard-Ginori. Una corrispondenza inedita, catalogo della mostra (Museo Marino Marini, Firenze 14 giugno - 21 luglio \| Villa Reale, Monza 16 aprile - 07 giugno 2015), Corraini, Mantova
2014	Oliva Rucellai, Editoriale, “OMA - Associazione Osservatorio dei Mestieri d’Arte”, n. 49, giugno
2013	Oliva Rucellai (a cura di), Ceramica d’uso dal Museo Richard-Ginori della manifattura Doccia, catalogo della mostra (Arte dei Vasai della Nobile Contrada del Nicchio, Siena 17-26 maggio), Museo Richard-Ginori della Manifattura di Doccia, Sesto Fiorentino
2013	Oliva Rucellai, Ceramiche d’arte Richard-Ginori: il trentennio di Gio Ponti e Giovanni Gariboldi, in Maria Flora Giubilei, Valerio Terraroli (a cura di), La forza della modernità. Arti in Italia 1920-1950, Fondazione Ragghianti studi sull’Arte, Lucca
2013	Oliva Rucellai, The Victoria & Albert Museum collection, in “Quaderni Amici di Doccia”, n. 7
2011	Dario Matteoni (a cura di), Gio Ponti. Il fascino della ceramica, catalogo della mostra (Palazzo Pirelli, Milano 6 maggio - 31 luglio), Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo
2011	Alberto Alessi (a cura di), Le fabbriche dei sogni. Uomini, idee, imprese e paradossi del design italiano, catalogo della mostra (Triennale Design Museum, Milano 05 aprile 2011 - 04 marzo 2012), Electa, Milano
2010	Giacinta Cavagna di Gualdana, Gariboldi, Corraini, Mantova
2010	Marco Romanelli, Giovanni Gariboldi e la costruzione di un mondo nuovo, in Giacinta Cavagna di Gualdana, Gariboldi, Corraini, Mantova
2010	Elena Della Piana, Il design della ceramica in Italia 1850-2000, Electa, Milano
2009	Oliva Rucellai, Il Museo di Doccia, in “La Ceramica Moderna & Antica”, n. 274, ottobre/dicembre
2009	Antonia Campi - fantasie di serie, fantasie di eccellenza, in “La Ceramica Moderna & Antica”, n. 274, ottobre/dicembre
2009	Simona Cesana, Richard-Ginori 1735: la contemporaneità della tradizione, in “Artigianato. Tra Arte e Design”, n. 74, luglio/agosto
2008	Oliva Rucellai (a cura di), Museo Richard-Ginori della Manifattura di Doccia, Museo Richard-Ginori della Manifattura di Doccia, Sesto Fiorentino
2007	Renata Rosati (a cura di), Richard-Ginori 1737-1937. Ceramics from the Manifattura di Doccia Museum. Ceramiche del Museo della Manifattura di Doccia, catalogo della mostra (Firenze, New York 2007, Philadelphia, Chicago, Boston 2008), Gangemi, Roma
2007	Elisabetta Bettio, Archivio Storico (1801 – 1935) - Inventario, Manifattura delle porcellane di Doccia Richard-Ginori
2007	Valerio Terraroli, Ceramica italiana d’autore 1900-1950, Skira, Milano
2007	Oliva Rucellai, Giovanni Gariboldi e il Servizio Artistico Richard-Ginori nel 1954, in “Quaderni Amici di Doccia”, n. 1
2007	Laura Casprini Gentile, La porcellana a Firenze. Storia e tecnica tra artigianato e industria, Edifir, Firenze
2005	Mateo Kries, Ignazia Favata (cura di), Joe Colombo. L’invenzione del futuro, catalogo della mostra (Triennale di Milano, Milano 16 settembre - 18 dicembre), Skira, Milano
2005	Paolo Di Sacco, La fabbrica della ceramica. La Richard-Ginori in San Michele degli Scalzi di Pisa, ETS, Pisa
2004	Laura Falconi, Gio Ponti. Interni Oggetti Disegni 1920-1976, Electa, Milano
2004	Laura Casprini Gentile, Carlo Contardo (a cura di), Oro bianco Ginori, Arte e tecnica della porcellana, Museo Richard-Ginori della Manifattura di Doccia, Sesto Fiorentino
2003	Laura Casprini Gentile, La manifattura Richard-Ginori, in Gloria Fossi (a cura di), Le arti fiorentine. La grande storia dell’artigianato, VI. Il Novecento, Giunti, Firenze
2002	Raffaella Ausenda, Museo d'Arti Applicate. Le ceramiche III, Electa, Milano
2001	AA.VV., Porcellane italiane della collezione del Museo di Doccia. L’antica manifattura Richard Ginori a Sesto Fiorentino, catalogo della mostra (The Shigaraki Ceramic Cultural Park, The Museum of Contemporary Ceramic Art, 18 marzo - 20 maggio, Tokyo Metropolitan Teien Art Museum, Tokyo, 16 giugno - 19 agosto), Art Planning Rey, Tokyo [J]
2001	Alberto Bassi, Design in Italy 1950's: la Rinascente, “Zak”, n, 58
2000	Loris Manna, Gio Ponti. Le maioliche, Biblioteca di Via Senato, Milano
1999	Valerio Terraroli, Le arti decorative in “Domus” 1928, in AA.VV., Le arti decorative in Lombardia nell'età moderna 1480-1940, Skira Milano
1995	Ugo La Pietra (a cura di), Gio Ponti, Rizzoli Milano
1990	Luigi Massoni (a cura di), Nove progetti per Richard-Ginori, testi di Marco Cocchi e Anty Pansera, catalogo della mostra (Florence Gift Mart, Fortezza da Basso - Sala Ottagonale, Firenze 14-17 settembre
1990	Lisa Licitra Ponti, Gio Ponti. L’opera, Leonardo Editore, Milano
1990	Sandra Buti, La manifattura Ginori, Trasformazioni produttive e condizione operaia (1860-1915), Olschki, Firenze
1988	Raffaele Monti (a cura di), La manifattura Richard-Ginori di Doccia Mondadori/De Luca, Milano-Roma
1988	Ugo La Pietra, Gio Ponti, Milano Coliseum Editore, 1988
1987	AA.VV., Ambrogio Pozzi, catalogo della mostra (Palazzo Esposizioni, Faenza 18 luglio - 4 ottobre), Electa, Milano
1983	Fulvio Maria Rosso, Per virtù del fuoco. Uomini e ceramiche del Novecento italiano Musumeci, Aosta
1983	Sergio Salvi (a cura di), Gio Ponti. Ceramiche 1923-1930. Le opere del Museo Ginori di Doccia, catalogo della mostra (Sala d'Arme di Palazzo Vecchio, Firenze 19 marzo - 30 aprile), Electa, Milano
1982	Centro nazionale delle ricerche, Soprintendenza archivistica toscana, Archivi di imprese industriali in Toscana, All’insegna del Giglio, Firenze
1977	AA.VV., L'opera di Gio Ponti alla Manifattura di Doccia della Richard-Ginori, Palazzo delle Esposizioni, 31 luglio-2 ottobre), Faenza, Comune di Faenza
1972	Emilio Ambasz (a cura di), Italy: the new domestic landscape. Achievements and problems of Italian design, catalogo della mostra (Museum of Modern Art, New York, N.Y. 23 maggio - 11 settembre), Museum of Modern Art / New York Graphic Society, Greenwich, Conn., New York - N.Y. [USA]
1971	“Domus”, n. 498, maggio
1970	“Domus”, n. 488, luglio
1970	“Domus”, n. 483, febbraio
1967	“Domus”, n. 450, maggio
1966	“Richard-Ginori”, notiziario trimestrale, a.7, n. 3/4
1964	Leonardo Ginori Lisci, La porcellana di Doccia, Electa, Firenze
1960	“Richard-Ginori”, notiziario trimestrale, a.1, n. 1
1955	“Domus”, n. 312, novembre
1955	“Domus”, n. 304, marzo
1955	Giovanni Gariboldi, Nuove forme per la ceramica, “Stile Industria”, II, n. 4, aprile
1954	I Concorso Nazionale Premio “La Rinascente Compasso d’Oro” per l’estetica del prodotto, Motivazioni della giuria, (Aldo Bassetti, Cesare Brustio, Gio Ponti, Alberto Rosselli, Marco Zanuso), Milano
1954	I Concorso Nazionale Premio “La Rinascente Compasso d’Oro” per l’estetica del prodotto, Relazione della giuria, (Aldo Bassetti, Cesare Brustio, Gio Ponti, Alberto Rosselli, Marco Zanuso), Milano
1954	Ugo Nebbia, Artisti allo specchio. Giovanni Gariboldi, “La Ceramica”, IX, n. 7, luglio
1947	P. Bottoni, L. Bombelli Tiravanti, VII Triennale di Milano - Esposizione internazionale delle arti decorative e industriali moderne e dell'architettura moderna, catalogo della mostra (Palazzo dell'Arte, Milano 31 maggio - 14 settembre) Stamperia Grafica Meregalli, Milano
1942	L. R., I grandi pezzi di Doccia, ”Stile”, II, 17, maggio
1942	Gusto di Richard-Ginori, ”Stile”, II, 22, ottobre
1941	Oggetti e ceramiche di Richard-Ginori, “Domus”, XIV, n. 168, dicembre
1941	Testimonianze di stile - oggetti di Richard-Ginori, ”Stile”, I, n. 1, gennaio
1940	Gio Ponti, Richard-Ginori o della finezza, “Domus”, XIII, n. 150, giugno
1940	Ugo Ojetti, La Settima Triennale, “Corriere della Sera”, LXV, 6 aprile
1940	Roberto Papini, Le arti a Milano, “Emporium”, XLVI, n. 5, maggio
1937	Richard-Ginori, “Domus”, X, n. 120, dicembre
1937	Alcune ceramiche d'arte italiane presentate a Parigi, “Domus”, X, n. 114, giugno
1936	La Richard-Ginori alla VI Triennale, “Domus”, IX, n. 102, giugno
1933	Costantino Baroni, Appunti sulle ceramiche italiane esposte alla Triennale di Milano, “L'industria del vetro e della ceramica”, VI, n. 9, settembre
1933	Gio Ponti Le ceramiche italiane Triennale, “Domus”, VI, n. 68, agosto
1933	P.M. Bard, Considerazioni sulla V Triennale, “Quadrante”, n. 2, giugno
1933	Gio Ponti Le ceramiche italiane Triennale, “Domus”, VI, n. 65, maggio
1933	Alcuni esemplari di ceramiche moderne [...] alla Triennale, “Domus”, VI, n. 65, maggio
1933	Ugo Ojetti, Lettera a Giovanni Ponti sul lusso necessario, “Pegaso”, gennaio 1933
1931	Ugo Nebbia, Cronache estere. Una mostra d'arte decorativa italiana ad Amsterdam, “Emporium”, LXVII, n. 439, luglio
1931	Due novità di Richard-Ginori, “Domus”, IV, n. 40, aprile
1930	Ferdinando Reggiori, La Triennale di Monza - IV Mostra Internazionale delle Arti Decorative, “Architettura e Arti Decorative”, IX, luglio
1930	A.B., Richard Ginori e la nuova ceramica italiana, “La Casa bella”, VIII, n. 36, dicembre
1928	Ceramiche per i fumatori, “Domus”, I, n. 3, marzo
1927	Ferdinando Reggiori, La terza Biennale delle arti decorative a Monza, “Architettura e Arti Decorative”, VII
1927	Roberto Papini, Le Arti a Monza nel 1927: gli italiani, “Emporium”, LXIV, n. 391, luglio
1927	Guido Marangoni, III Mostra Internazionale delle Arti Decorative. Monza 1927. Notizie-rilievi-risultati, Bergamo
1927	Catalogo ufficiale della III Mostra Internazionale delle arti decorative, catalogo della mostra (Villa Reale, Monza maggio-ottobre), Milano
1925	Roberto Papini, Le arti a Monza nel 1925. II: Dalle ceramiche ai cartelloni, “Emporium”, LXII, n. 370, ottobre
1925	Ugo Nebbia, L'Italia all'Esposizione Internazionale di Parigi di Arti Decorative e industriali moderne, “Emporium”, LXII, n. 367, aprile
1925	Seconda Mostra Internazionale delle Arti Decorative, catalogo della mostra (Villa Reale, Monza maggio-ottobre), Milano
1923	Prima Esposizione Internazionale delle Arti Decorative, catalogo della mostra (Villa Reale, Monza maggio-ottobre), Consorzio Milano-Monza Umanitaria, Milano
1871	Ignazio Cantù, Album dell’Esposizione industriale italiana 1871, Tipografia Editrice di Enrico Politti, Milano
1861	Carlo Lorenzini, La manifattura delle porcellane di Doccia. Cenni illustrativi, Grazzini, Firenze

Manifattura Richard-Ginori - GRG
Viale Giulio Cesare, 50
50019 Sesto Fiorentino - Firenze
www.richardginori1735.com